La sfida del CV: valutare le competenze dei candidati in fase pre-selettiva

Simone Patera
Simone Patera
Co-founder & HR Consultant

Nel mondo del lavoro odierno, la valutazione delle competenze di un candidato attraverso il curriculum vitae (CV) sta diventando sempre più complessa e sfidante. Le ragioni di questo fenomeno sono molteplici. Da una parte c'è il crescente numero di candidature che le aziende ricevono ad ogni annuncio. Dall'altra si pensi anche all'aumento delle opportunità di formazione che le persone possono collezionare nel corso del tempo. Anche le esperienze lavorative, poi, sono sempre più fluide e diversificate, cosa che rende più difficile distinguere i talenti veri da quelli che sanno semplicemente "vendere" la propria immagine. Inoltre, il CV tradizionale può nascondere molto più di quanto riveli, mettendo in ombra competenze rilevanti per l'azienda e portando a scelte sbagliate nella selezione dei candidati.

Strategie per valutare le competenze in fase pre-selettiva

Per ovviare a queste problematiche e ottenere una valutazione più accurata delle competenze dei candidati, si può ricorrere a diverse strategie in fase pre-selettiva. Ad esempio, si può pensare di utilizzare test psico-attitudinali e di personalità. Questi test permettono di avere un quadro più completo del profilo del candidato e delle sue soft skills, ovvero di quelle competenze trasversali e non tecniche che influenzano in modo significativo il successo lavorativo. Inoltre, si possono sfruttare le potenzialità offerte dai social network professionali, quali LinkedIn. In questi canali infatti è possibile verificare le raccomandazioni e i commenti degli ex colleghi e superiori del candidato, ottenendo ulteriori informazioni sulle competenze effettive del candidato. Usando queste strategie in combinazione si avrà poi un livello ancora maggiore di accuratezza nella valutazione dei candidati.

I vantaggi per le aziende

Conoscere in anticipo le competenze dei candidati comporta vantaggi sia per l'azienda sia per il candidato stesso. Per le aziende, significa poter dedicare più tempo ed energie alla valutazione dei profili realmente in linea con le esigenze del ruolo. Questo non solo ottimizza la gestione del lavoro dei professionisti HR, ma aumenta anche la probabilità di selezionare il candidato giusto. Allo stesso tempo vi sono anche notevoli vantaggi da un punto di vista economico. Infatti una valutazione più accurata delle competenze in fase pre-selettiva aiuta a ridurre i costi dovuti a un'eventuale "cattiva scelta", come ad esempio la formazione necessaria per un nuovo dipendente rivelatosi inadatto al ruolo dopo l'ingresso in azienda.

I vantaggi per i candidati

Per i candidati, invece, essere valutati in base alle proprie reali competenze permette di evitare situazioni lavorative poco gratificanti o stressanti, trovando un impiego più adatto alle proprie aspettative e potenzialità. Inoltre, una selezione accurata e basata sulle competenze effettive favorisce l'ingresso in aziende con un ambiente lavorativo più stimolante, dove è possibile crescere e mettersi in gioco. In conclusione, l'investimento in una fase pre-selettiva più attenta e mirata alle competenze dei candidati rappresenta una strategia vincente sia per l'azienda che per il candidato, con importanti ricadute positive sul successo lavorativo e sulla soddisfazione personale.

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